Il medico che utilizza la GAETGrande Auto-Emo Terapia con Ossigeno-Ozono – deve disporre di strumenti oggettivi per una reale valutazione dell’efficacia della ozonoterapia. Tali strumenti possono essere analisi di laboratorio o esami diagnostici strumentali o, ancora, scale di valutazione della qualità di vita del paziente prima e dopo il trattamento con ozonoterapia.

A livello di globulo rosso sembra possa agire mediante un:
– aumento del 2-3 DPG eritrocitario (difosfoglicerato)
– aumento dell’ATP eritrocitario,
– aumento della deformabilità della membrana eritrocitaria.

A livello di microcircolo l’azione dell’O3 si esplica mediante un :
– aumentato rilascio di NO, ossido citrico, dall’epitelio vascolare;
– aumento della produzione di Vascular endothelial growth factor;
– azione indiretta di riduzione della H2O2 (potente vasocostrittore) nella zona ischemica, mediante il potenziamento del sistema antiossidante.

Come tutti gli organismi aerobici, anche l’organismo umano è provvisto di un sistema antiossidante fisiologico in grado di eliminare i ROS che fisiologicamente vengono prodotti nell’evolversi dei normali processi fisiologici. L’ozono, in virtù del suo ruolo di potente ossidante non radicalico ma anche della sua brevissima emivita, è in grado di provocare un vero e proprio shock ossidativo che potenzia la capacità di risposta del sistema antiossidante fisiologico, in particolar modo quello della superossido dismutasi (SOD) e della catalasi.

Da tenere in debito conto anche il fatto che l’ozono sembra in grado di aumentare la sensibilità cellulare nei confronti dell’insulina, favorendo il controllo della glicemia anche in caso di diabete, patologia di cui i pazienti portatori di ulcere croniche spesso soffrono, e che la situazione di stress da dolore rende di più difficile controllo.*

Ho già pubblicato delle conclusioni parziali sull’ossigeno-ozonoterapia nella cura della sindrome post-Covid 19 e l’intero studio, che ci ha tenuti impegnati per 2 anni e mezzo, che dimostra la correlazione tra ozono, radicali liberi, potere antiossidante e glicemia.
L’ozono infatti è responsabile della riattivazione di processi biologici che collaborano non solo al miglioramento dello stress ossidativo cronico, ma anche a incrementare la secrezione di insulina e a diminuire la resistenza all’ insulina, in  quanto agisce sul metabolismo cellulare. Da non dimenticare poi la fortissima azione contro virus, batteri e miceti.

Arriviamo ora alla parte pratica dopo questa breve introduzione.

Ho trattato 130 casi di pazienti post Covid e 120 post vaccino. Nel primo caso sono miracolosamente riuscito ad ottenere il miglioramento totale dei pazienti trattati mentre nel secondo caso, cioè i post vaccino la media è scesa al 90%.
I sintomi più frequenti sono in primis la sindrome da stanchezza cronica, forti disturbi del sonno, dissenteria da distruzione del microbiota intestinale poiché si trattano pazienti immunodepressi, cefalea con e senza vertigini, aumento della pressione arteriosa, rientrata grazie al fatto che come abbiamo detto l’ossido nitrico (NO) è un potente vasodilatatore, disturbi chiamati polineuropatie sia agli arti inferiori che superiori. Premetto che non sono un neurologo ma in 37 anni di professione medica non ne avevo visti così tanti (solamente nei post vaccinati). In tutti i disturbi di tipo neurologico ho utilizzato anche galattosio e Q10 e un enzima chiamato serrapeptasi.

Facendo parte del gruppo fondato dall’avvocato Erich Grimaldi, ovvero Terapiedemiciliaricovid19, ho imparato a perfezionare il trattamento domiciliare dei pazienti affetti da Covid e per questo devo pubblicamente ringraziare la dottoressa Tiziana Gagliardi che mi ha insegnato davvero tutto in modo meraviglioso.

Il 10% di insuccessi che considero un fallimento personale è avvenuto con pazienti vaccinati che avevano di volta in volta una sintomatologia differente ma che avevano in comune dosi massicce di paracetamolo, che ha provocato la distruzione del glutatione annoverato tra i più importanti antiossidanti. Li ho trattati con generose dosi di glutatione, sia in vena che per os, ma i miglioramenti non sono stati eccellenti.

* Bibliografia Martinez-Sanchez G, Al-Dalain SM, Menedez S et Al: Therapeutic efficacy of Ozone in patients with diabetic foot. European J. of Pharmacology 523: 151-61, 2005.