Il piede diabetico

Il cosiddetto piede diabetico è un disturbo cronico metabolico frutto di valori di glicemia troppo elevati nel sangue. I diabetici devono essere consapevoli che è loro dovere prendere delle precauzioni per scongiurare l’insorgenza del piede diabetico.

Il diabete porta numerose complicanze; tra le più comuni vi è il piede diabetico, figlio di uno scompenso della circolazione sanguigna e contemporaneamente del sistema nervoso, che a loro volta causano un restringimento vasale, un minore afflusso di ossigeno al piede ed in genere a tutto l’arto inferiore.

Tutto ciò che abbiamo elencato ha come conseguenza non solo l’indebolimento delle articolazioni e delle ossa ma, molto peggio, l’insorgenza di punti di pressione che possono danneggiare la cute, arrivando a creare delle lesioni che  in molti casi si trasformano nelle ben note ulcere diabetiche.
I danni che la neuropatia diabetica comporta prevedono una diminuita sensibilità al dolore. Questo purtroppo aumenta la possibilità di lesioni poiché non avvertendo il dolore diventa difficile capire quando il piede è in sofferenza.

La prevenzione come sempre è l’arma vincente. Infatti, i diabetici devono ispezionare molto frequentemente i loro piedi per controllarne lo stato di salute, evitare di camminare senza scarpe, evitare il contatto con fonti di calore e sottoporsi ad una visita programmata per il controllo dei piedi e degli arti inferiori.

L’ozonoterapia può curare il piede diabetico

La terapia intesa come grande autoemoterapia è un trattamento non invasivo e non doloroso.
Per curare un piede diabetico si utilizzano due tecniche congiunte: la prima è la grande autoemoterapia, terapia che procura una dilatazione del microcircolo in tutto il corpo, mentre la seconda si chiama bagging e consiste nell’infilare il piede lesionato in una sacca all’interno della quale viene immessa una miscela di ozono e ossigeno che viene lasciata in situ per almeno 20 minuti.

Mediamente questo trattamento viene effettuato due o più volte a settimana per quattro o cinque settimane; ciò che decide la durata del trattamento è l’andamento clinico del paziente. Nella maggioranza dei casi dopo un trattamento con ozono terapia l’infezione batterica è la prima a scomparire e l’ulcera diabetica tende lentamente a richiudersi, scongiurando così molte volte il rischio di amputazione.