Il termine endo è l’abbreviazione di endogeno, ovvero originario o prodotto all’interno di un organismo, un tessuto o una cellula. Cannabinoide si riferisce invece al gruppo di composti capaci di attivare questo particolare sistema: il Sistema Endocannabinoide.
I recettori presenti nel nostro organismo sono un insieme di “serrature”, ciascuna delle quali dotata di uno specifico set di chiavi: molecole chimiche chiamate agonisti. Ogni volta che un agonista si lega a un recettore viene generata una risposta, un messaggio con una specifica istruzione per la cellula. Il Sistema Endocannabinoide (SEC) è costituito da due specifici recettori cellulari primari: CB1 e CB2. Gli agonisti, o chiavi, per questi recettori di cannabinoidi sono prodotti dal nostro corpo (endocannabinoidi), ma sono anche presenti in altre fonti esterne al nostro corpo, come nella Cannabis (fitocannabinoidi).
CANNABINOIDI
I cannabinoidi sono i messaggeri chimici naturali del nostro corpo. Sebbene ve ne siano di diversi tipi, tutti rientrano in due grandi categorie: Endogeni ed Esogeni.
Endogeni: “Endo” significa che viene originato all’interno del corpo. I cannabinoidi endogeni sono prodotti naturalmente dal nostro organismo ed interagiscono con i recettori dei cannabinoidi per regolare diverse funzioni di base, come umore, appetito, dolore, sonno ed altro ancora.
Esogeni: questi cannabinoidi provengono da una fonte esterna al nostro corpo. Si trovano comunemente nella Cannabis, come il tetraidrocannabinolo (THC) e il cannabidiolo (CBD). Quando vengono assunti, interagiscono con il SEC producendo effetti fisici e psicologici all’interno dell’organismo.
RECETTORI DEI CANNABINOIDI
Il Sistema Endocannabinoide è il nome che definisce una serie di specifici recettori che rispondono ad un certo tipo di agonisti. Il SEC è composto da due recettori cellulari primari: il Recettore di Cannabinoidi 1 (CB1) e il Recettore di Cannabinoidi 2 (CB2). Le chiavi compatibili con queste due “serrature” sono gli endocannabinoidi, o cannabinoidi. I recettori dei cannabinoidi possono accogliere diversi tipi di cannabinoidi. Quando entrano in contatto, l’interazione tra i due produce determinati effetti all’interno del nostro corpo.
CB1
Questi recettori sono distribuiti in tutto il corpo umano, ma sono presenti soprattutto all’interno di cervello e midollo spinale. Si concentrano principalmente nelle aree associate ai comportamenti da loro stessi innescati, come nell’ipotalamo, coinvolto nella regolazione dell’appetito, e nell’amigdala, che svolge un importante ruolo nei processi mnemonici ed emotivi. Possiamo trovare i recettori CB1 anche nelle terminazioni nervose, dove agiscono riducendo la sensazione del dolore.
CB2
Questi recettori sono concentrati nelle cellule del nostro sistema immunitario e del sistema nervoso periferico. Quando vengono attivati, agiscono riducendo le infiammazioni, come risposta immunitaria. È ormai ampiamente riconosciuto il loro ruolo nelle risposte immunitarie del nostro organismo nel contrastare malattie ed altri problemi di salute.
ENDOCANNABINOIDI
I cannabinoidi prodotti naturalmente all’interno del corpo umano vengono chiamati endocannabinoidi. Queste molecole sono prodotte dagli acidi grassi, come gli omega-3. I due più importanti e conosciuti sono:
Anandamide: Il primo endocannabinoide scoperto dagli scienziati. Il suo nome deriva dal termine “ananda”, una parola sanscrita che significa benessere, gioia. Si trova in concentrazioni più elevate intorno alle zone del corpo più distanti dal cervello.
2-AG (2-arachidonoilglicerolo): Presente in concentrazioni più elevate nel cervello.
Questi endocannabinoidi sono chiamati neurotrasmettitori a “rilascio puntuale” perché sintetizzati solo quando il corpo li richiede. Dopo essere stati rilasciati, vengono rapidamente metabolizzati da alcuni enzimi, come il FAAH (Amide Idrolasi degli Acidi Grassi) e il MAGL (Monoacilglicerolo Lipasi).
Esistono molti altri endocannabinoidi, come la noladina, la virodomina e l’n-arachidonoildopamina (ADA), ma il loro preciso ruolo all’interno del nostro corpo non è ancora del tutto chiaro.
Il nostro corpo produce endocannabinoidi con il fine di innescare determinate funzioni e reazioni corporee. Ethan Russo, consulente senior presso la GW Pharmaceuticals, ritiene che “una carenza nei livelli dei cannabinoidi può causare numerosi problemi all’interno del nostro organismo”. Ciò significa che potrebbero sorgere alcune condizioni debilitanti legate ad un mal funzionamento del sistema endocannabinoide, come il dolore cronico o la fibromialgia.
CANNABINOIDI ESOGENI
A differenza degli endocannabinoidi, i cannabinoidi esogeni, come quelli presenti nelle piante di Cannabis, possono entrare nel nostro organismo e rimanere attivi per periodi di tempo molto più lunghi.
Ciò ha un effetto nettamente superiore sull’attivazione del sistema endocannabinoide (SEC), permettendo ai suoi processi di lavorare con molta più efficacia ed impeto di quanto non riescano a fare normalmente.
THC
La ricerca ha dimostrato che il cannabinoide THC si lega ad entrambi i recettori (CB1 e CB2), attivando in ambo i casi il sistema endocannabinoide.
Gli effetti del THC sono comunemente considerati psicologici, ma il composto in sé ha la capacità di provocare effetti che vanno ben oltre il semplice “high” normalmente associato alla marijuana. Può agire positivamente su dolore cronico, nausea, appetito, asma e glaucoma. Inoltre, è stato dimostrato che ha proprietà benefiche contro il cancro ed effetti simbiotici sul corpo quando viene assunto insieme al CBD.
CBD
Il CBD non ha la capacità di legarsi a tutti i recettori, ma agisce inibendo l’enzima FAAH. Ciò previene e rallenta l’abbattimento dell’anandamide, uno degli endocannabinoidi più importanti del nostro corpo. Il risultato è un accumulo di anandamide nel cervello.
Se da una parte il THC provoca effetti psicoattivi a livello cerebrale, dall’altra il CBD agisce a livello corporeo. Tuttavia, la ricerca sui possibili benefici terapeutici di quest’ultimo cannabinoide è solo agli inizi. Oggi sappiamo per certo che aiuta nelle terapie per trattare alcuni problemi di salute gravi, inibendo la crescita di cellule tumorali, riducendo e prevenendo le infiammazioni, la nausea, il diabete, il DPTS, la schizofrenia, l’artrite reumatoide, l’epilessia e le malattie cardiovascolari. Inoltre, ha dimostrato di avere efficaci proprietà antipsicotiche, ansiolitiche ed antidolorifiche contro spasmi muscolari o dolori neuropatici.
FUNZIONI DEL SISTEMA ENDOCANNABINOIDE
Ma come fa ad avere un raggio d’azione così ampio? Ebbene, il sistema endocannabinoide regola essenzialmente tutte le funzioni ed i processi di base del nostro corpo, il che significa che agisce direttamente su:
Umore
Sonno
Appetito
Metabolismo
Dolore
Memoria
Funzioni immunitarie
Infiammazioni
Funzioni neuroprotettive e di sviluppo
Digestione
Riproduzione
I recettori dei cannabinoidi sono presenti in tutte le zone del nostro corpo. I recettori CB1 sono presenti in concentrazioni più elevate nel sistema nervoso centrale, mentre i CB2 sono più frequenti all’interno delle cellule immunitarie, nel tratto gastrointestinale e nel sistema nervoso periferico. Ciò dovrebbe darvi un’idea dell’immensa varietà di funzioni che può compiere il sistema endocannabinoide all’interno del nostro organismo.
Alcuni studi hanno dimostrato che le persone affette da Parkinson, artrite e dolore cronico tendono ad avere livelli di endocannabinoidi più alti all’interno del proprio corpo. Analogamente, si trovano alti livelli di recettori di cannabinoidi nelle cellule tumorali. Ciò suggerisce che il sistema endocannabinoide può avere la funzione di regolare l’omeostasi, ovvero la capacità di un organismo di mantenere stabili gli equilibri interni, regolando i processi fisiologici.
CANNABINOIDI COME TERAPIA
Il sistema endocannabinoide sta attirando sempre più interesse da parte di scienziati, medici e ricercatori. Si tratta di un complesso sistema che svolge diversi ruoli vitali nel nostro corpo.
Finora, la Cannabis terapeutica rimane la scelta più diretta per apportare cannabinoidi all’interno del sistema endocannabinoide in ambito medico. I cannabinoidi esogeni, come il THC ed il CBD, sono noti per produrre un’ampia varietà di effetti terapeutici, interagendo con il sistema endocannabinoide. È per questo motivo che rientrano tra le medicine più comunemente prescritte in tutto il mondo.
IL SISTEMA ENDORFINICO
Le endorfine sono prodotte dall’organismo umano per combattere il dolore e per regolare le sensazioni del piacere. Sono sostanze proteiche presenti nel cervello che hanno effetti simili a quelli prodotti dagli oppiacei. L’organismo provvede a sintetizzarli partendo dagli aminoacidi presenti nelle proteine contenuti negli alimenti assunti con la dieta.
Quattro classi di endorfine
Attualmente si conoscono quattro distinte classi di endorfine, dette rispettivamente: alfa, beta, gamma e delta. Al sistema delle endorfine appartengono anche le encefaline, che sono classificate in maniera separata perché vengono liberate da terminazioni nervose diverse.
Le cellule destinate alla produzione delle endorfine sono sparse in varie parti del sistema nervoso centrale, tuttavia le stesse sono presenti nell’ipofisi, nelle ghiandole surrenali, nelle ghiandole salivari e nel tratto gastrointestinale.
La scoperta delle endorfine è avvenuta solo nel 1975 da parte di John Heghes, ricercatore scozzese della Unit for research on addictive drugs del Marischal College dell’università di Aberdeen, ed è considerata una delle scoperte più importanti degli ultimi cento anni. Hughes, studiando il cervello dei maiali, stava tentando di identificare una sostanza che somigliasse alla morfina per sfruttarne le proprietà analgesiche in medicina.