L’importanza della vitamina D

Ci stiamo lentamente avvicinando alla primavera e la salute di conseguenza migliora perché le ore di irradiazione solare sono maggiori con l’intensità della luce solare che aumenta in modo progressivo; questo stato di cose determina una maggiore produzione della vitamina D da parte della nostra cute a partire dal colesterolo. Tutto il nostro benessere può trarne un grosso beneficio.

Come già abbiamo visto nei video sul mio canale YouTube, la vitamina D, oltre che agire sul metabolismo del calcio e delle ossa, è la regina incontrastata del regime immunitario. Avere valori risicati o inferiori ai 30 ng significa esporsi a patologie infettive e degenerative. Ecco perché da sempre sostengo che i valori della vitamina D devono essere sempre molto elevati, ragionamento fortemente confortato da studi provenienti da tutto il mondo.

Il rischio di ammalarsi è quanto più alto quanto più basso è il valore di questa vitamina. Il 40% delle persone che non hanno valori corretti hanno un valore inferiore a 30 ng.  Il 90% della vitamina D nel nostro organismo è prodotta dall’azione dell’irradiazione solare che colpisce il colesterolo presente nella pelle trasformandolo in questa preziosa alleata, mentre il 10% deriva da alimenti come pesce, uova ,formaggi, burro e funghi.

Sonno e peso corporeo

Uno dei primi sintomi della carenza di questo ormone è il rischio di perdita di massa ossea con comparsa in primis di osteopenia e poi di osteoporosi. Oggi vi vorrei però descrivere il rapporto esistente tra il sonno, il peso corporeo, la vitamina D e la fame notturna.
La vitamina D interviene nel ritmo veglia-sonno agendo sul centro del sonno presente nell’ipotalamo; in pratica ci fa dormire bene e a lungo. Senza la presenza di un adeguato dosaggio non si dorme bene e la qualità e quantità del sonno sono compromesse. Durante il sonno, infatti, abbassiamo la nostra temperatura corporea con minor spreco energetico, il battito cardiaco si riduce e recuperiamo energia fisica e psichica.

Per anni abbiamo sottostimato il ruolo dell’attività onirica e del sonno; una cattiva qualità del sonno causato da carenza di vitamina D significa una minore disponibilità nel sangue di un ormone chiamato leptina: questo ormone è prodotto dalle cellule del tessuto adiposo, i cosiddetti adipociti, e agisce sul centro della fame che è posto nell’ipotalamo. Durante la notte non mangiamo proprio per la presenza della attività della leptina, mentre chi mangia durante la notte ha una carenza di leptina e di vitamina D.
Se avete valori elevati di colesterolo, dormite male e soffrite di insonnia ricorrente, il consiglio è di controllare immediatamente il vostro valore di vitamina D, indipendentemente dal sesso e dall’età.

La fame notturna

Esiste un rapporto diretto tra la vitamina D, la leptina e la grelina; questi tre ormoni sono strettamente collegati tra loro e dipendenti dalla massa grassa corporea. Controllano la fame, l’appetito e il sonno e agiscono a livello dell’ipotalamo, considerato il deus ex machina dell’organismo. La leptina e la vitamina D lavorano insieme e sono contenute nelle cellule del sistema adiposo; entrano nella linfa e quindi nel sistema linfatico per poi arrivare al sangue e attivare l’ipotalamo, inducendo sonno e sazietà. Una delle ipotesi di chi è obeso è che può avere una carenza di vitamina D, poiché la mantiene all’interno delle sue cellule adipose ipertrofiche.

Dormire male, russare, soffrire di insonnia cronica sono lo stimolo ideale per la secrezione dell’altro ormone chiamato grelina, detto anche l’ormone della fame e dell’appetito, che ci spinge a mangiare di continuo, soprattutto carboidrati. Per attrazione modale, quindi, se si mangia durante la notte è possibile avere una carenza di vitamina D e lectina con un aumento della grelina, generando quella che viene chiamata “ la fame dei dolci “ .

Un primo passo per accertarci di questo è eseguire tre esami che sono la vitamina D, il paratormone e la calcemia, poiché non tutti i laboratori sono ancora adeguatamente attrezzati per l’esecuzione della ricerca della leptina e della grelina. A prescindere da questo, avere un valore sotto i 30 ng, e anche di più, è già di per sé un indice di scarsa salute con tutto quanto ne consegue per il sonno, per il sistema immunitario, per la guarigione delle ferite, per la composizione corretta del nostro tessuto osseo.

La somministrazione di vitamina D dovrebbe avvenire verso sera per favorire una ipno induzione più fisiologica a cui va però unita la possibilità di vivere alcune ore all’aria aperta e, se possibile, al sole.