Oggi parliamo di inquinamento, non di quello ambientale bensì di quello domestico.

 

Questo tipo di inquinamento è pochissimo conosciuto anche dalla classe medica ed appartiene a quella branca della medicina chiamata medicina ambientale clinica.

Questo tipo di inquinamento è riferito a tutte quelle sostanze che inquinano l’ambiente di casa oppure quello di lavoro ed ha ripercussioni sulla salute che possono essere anche gravissime. Il locale statisticamente più pericoloso è la cucina.

 

Le due patologie più diffuse sono la cosiddetta MCS ( sensibilità chimica multipla ) e la sindrome dell’edificio malato ( quasi completamente sconosciuta ma estremamente diffusa ). Ambedue queste patologie sono nuove, degli ultimi 25/30 anni ed insieme ad altre patologie emergenti sono state create dall’uomo.

 

Uno dei maggiori responsabili di questo inquinamento subdolo è un composto organico e gassoso che si chiama formaldeide.

Composto estremamente utilizzato e presente in molti materiali edili.

Lo troviamo infatti in vernici, collanti, solventi, rivestimenti, pitture, moquette, materiali isolanti laminati plastici ed in tutti i tipi di legno che non sia massello ( quindi il truciolato pressato il medium density ecc ecc ) ed ovviamente in tutti i mobili ed arredi costruiti con questi materiali.

L’enorme possibilità di reperire la formaldeide ci fa capire quanto sia pericolosa con una esposizione quotidiana.

La formaldeide è dotata anche di potere battericida e quindi la si può trovare in disinfettanti per la casa, detersivi e cosmetici, deodoranti, ammorbidenti, vestiti appena usciti di fabbrica, in imballaggi ed anche in alcune confezioni alimentari come additivo ( E240 ).

 

A tal proposito lo stesso Ministero della Salute mette in guardia in merito alle maggiori concentrazioni che possono ritrovarsi nelle case prefabbricate, ed in tutti i locali dove è stato sostituito il vecchio mobilio con mobili nuovi non costruiti in legno massello e con presenza di parquet e o di moquette.

Se per caso cominciano stranamente ad insorgere sintomi come scolo nasale, bruciore agli occhi ed alla gola, tosse insistente che non regredisce alle normali terapie, un aumento della stanchezza ed anche la presenza di manifestazioni dermatologiche ( eritemi ) è probabile che si sia in presenza di una intossicazione cronica causata dalla formaldeide.

Nell’anno 2004 la formaldeide ad alta concentrazione è stata dichiarata tra i composti del gruppo I ( cancerogeni certi ).

Qui la normativa della IARC ( Agenzia Internazionale Ricerca sul Cancro e ripresa dal Ministero della Salute salute.gov.it/imgs/C_17_opuscoliPoster_283_ulterioriallegati_ulterioreallegato_5_alleg.pdf )

 

Ovviamente per legge esistono dei limiti di emissione di formaldeide per ciò che viene messo in commercio.

Tecnicamente vengono definite ” classi di emissioni ” E1 ed E2.

La classe E1 ad esempio materiali che hanno delle concentrazioni di formaldeide molto basse ed inferiori a quelle che sono state fissate dall’OMS.

Tutto questo dovrebbe essere tranquillizzante per tutti noi ma ciò che non viene calcolata e la sommatoria di tutte le possibili fonti di inquinamento che risulta decisamente maggiore dei limiti stabiliti per legge.

 

Quindi, come per l’acquisto del cibo, dobbiamo tutelarci anche quando arrediamo la nostra casa:

cerchiamo di scegliere mobili in legno massello e dipinti con pitture naturali, utilizziamo detersivi ecologici, impariamo a leggere le etichette del cibo che compriamo come già ampiamente discusso in altri post e quando compriamo materiali per edilizia dobbiamo richiedere sempre una certificazione ed anche una scheda tecnica.

 

Lo stesso pericolo si corre con l’utilizzo di riscaldamento a pellets di legno dei quali non siamo più che certi in merito alla provenienza ed al trattamento. Per cui un prezzo estremamente basso nell’acquisto delle confezioni del pellet per la vostra stufa vi deve mettere in guardia.

 

Nella maggior parte dei casi l’allontanamento dal cosiddetto edificio malato porta alla remissione sintomatologica.

Nel 1986 l’OMS aveva stimato una percentuale oscillante dal 10 al 30% di popolazione affetta da sintomatologia e che aveva preso possesso di nuovi edifici per uso abitativo o lavorativo         ( negli USA ).

In quegli anni comparvero anche studi danesi ed inglesi che riportavano casi simili.

In letteratura scientifica evidenzia che sia la sindrome dell’edificio malato che la MCS colpiscono di più il sesso femminile.

 

La prevenzione:

La pulizia di pavimenti per la rimozione alghe, muffe e batteri del genere Gleoclapsa magma ( si sviluppano in ambienti umidi )

Anche  qui  l’ozono  ci  può essere di estremo aiuto utilizzando la tecnica definita dall’OMS High Ozone Shock Treatment ( l’ozono è un potentissimo battericida, virucida e fungicida )

Rimozione e rifacimento dei soffitti ammuffiti

Utilizzo di pitture consentite e sicure

Incrementare il ricambio di aria seguendo le istruzioni rilasciate American Society of Heating, Refrigeration and Air Conditioning Engineers che raccomanda 8,4 cambi di aria nelle 24 ore

Una manutenzione adeguata dei sistemi HVAC ( HVAC è una sigla inglese, molto usata in tutti i campi dell’industria, che sta per Heating, Ventilation and Air Conditioning, ovvero riscaldamento,  ventilazione e condizionamento dell’aria )

Utilizzo di raggi UV-C nei sistemi HVAC

Installazione di sistemi di filtrazione dell’aria in grado di combattere i cosiddetti bioeffluent

( I bioeffluenti umani sono dei composti chimici che vengono emessi dal corpo. Rappresentano un insieme eterogeneo di composti organici ed inorganici e vengono prodotti nel corso dei vari processi metabolici. Fra di essi vi sono: vapor d’acqua, anidride carbonica, esteri, alcoli, aldeidi, metano, composti solforati, acidi grassi, ecc. Pur non raggiungendo quasi mai delle concentrazioni nocive per la salute, molti di essi sono caratterizzati da un odore sgradevole per cui vengono sempre percepiti come dei contaminanti dell’aria a concentrazioni relativamente alte )

Aspirazione delle polveri sottili con filtri definiti HEPA ( arrivano a filtrare fino al 99,97% di particelle fino a 0,3 micrometri )

Utilizzo piante con proprietà di assorbimento delle tossine come ad esempio la Sanseveria