Il fabbisogno calorico di ogni individuo dipenda da:
- Fabbisogno energetico di base
- Fabbisogno energetico di attività
Il primo è il metabolismo basale ( M.B. ) ed esprime il fabbisogno calorico di un individuo a riposo e digiuno da 12 ore. M.B. è influenzato da:
- Massa corporea ( maggior sostanza magra, maggior M.B. )
- Sesso ( nelle donne M.B. è inferiore )
- Gravidanza ( aumento nell’ultimo trimestre )
- Regime alimentare ( diminuisce nel digiuno )
- Disendocrinie ( ipertiroidismo = aumento di M.B. )
- Razza ( gli orientali hanno un M.B. minore )
- Il secondo invece ( il fabbisogno energetico di attività ) è nella maggior percentuale l’indice della quantità di lavoro svolto dalla muscolatura striata ( lavoro sedentario, normale o attività sportiva )
- Nel digiuno protratto ( che può essere anche superiore in giorni a quello consigliato dal Metodo Kousmine ) si ha necessità di una serie di adattamenti metabolici che servono a fornire adeguato supporto energetico.
- in un uomo di 70 kg. il glicogeno immagazzinato è pari a circa 1600 Kcal per cui le riserve di carboidrati sono sufficienti per un solo giorno
In soggetti ben nutriti, vi sono circa 375-475 g di carboidrati immagazzinati nell’organismo. Di questa quota 325 g sono presenti nei muscoli come glicogeno, 90-110 g sono presenti come glicogeno nel fegato e circa il 5% come glucosio nel sangue.
Ogni grammo di glicogeno può liberare 4 Kcal, pertanto la disponibilità calorica in termini di carboidrati nell’organismo è di 1550-2000 Kcal.
Per mantenere la glicemia intorno ad un valore di 50 mg/dl si innesca la neosintesi endogena di glucosio a partire da precursori non carboidratici ( neoglucogenesi ): ac. lattico, glicerolo ed aminoacidi.
- Circa 24/48 ore dopo l’ultima assunzione di cibo avviene un nuovo adattamento metabolico: si producono corpi chetonici.Questi sono tre composti normalmente presenti nel sangue in piccole quantità. Vengono sintetizzati dalla cellula epatica in caso di eccesso di acetil-CoA e sono: l’acetone, l’acido acetoacetico e l’acido beta-idrossibutirrico
- Questo accade poiché si sono esaurite le scorte di glicogeno ed il fegato β-ossida acidi grassi con produzione di Acetil-CoA che non riesce ad entrare nel ciclo di Krebs poiché la carenza di glucosio causa una ridotta disponibilità di ossalacetato, ottenibile dagli aminoacidi neoglucogenetici ( fenilalanina – tirosina – triptofano – ac. glutammico ed istidina )
Il digiuno può essere considerato di:
- Breve durata
- Madia durata
- Lunga durata
Andiamo ora ad analizzarli singolarmente
Digiuno di breve durata
- Così definito se dura 24 ore o poco più (sino a 36 )
- Dopo si utilizzano fonti non glucidiche per ottenere, attraverso la neoglucogenesi, glucosio per eritrociti e neuroni.
I substrati alternativi si trasformano in:
- Piruvato
- Ossalacetato
- Trioso fosfati
- Ossalacetato
I NEFA ( acidi grassi non esterificati ) sono uno dei punti nodali che hanno fatto cambiare la rotta, passando dal semplice digiuno idrico a quello meglio definito “ periodo a forte limitazione calorica “ praticato con estratti di frutta e verdura.
Questi acidi grassi non esterificati , NEFA appunto, aumentano nei casi di:
- Acromegalia
- Alcoolismo
- Diabete
- Digiuno ( idrico )
- Feocromocitoma
- Infarto miocardico
- Stress
- Ipertiroidismo
Diminuiscono invece nei casi di
- Mucoviscidosi
- Intossicazione alcoolica
- Insulinoma
Nell’epatocita aumenta il consumo di ac. grassi ( fonte di Acetil-CoA cellulare ) e quindi la formazione di corpi chetonici poiché l’acetil-CoA non trovando ossalacetato sufficiente reagisce con altro acetil-CoA, liberando CoA per la β-ossidazione e provocando chetoacidosi ( nausea durante il digiuno )
Nel prossimo articolo passeremo a trattare il digiuno di media durata.