Cos’è l’antibiotico-resistenza?
Parlando di un problema estremamente attuale non si può ignorare il grande pericolo che vi è con l’antibiotico-resistenza, un fenomeno naturale che alcuni microrganismi adottano per difendersi dal farmaco in questione, acquisendo la capacità di sopravvivere anche in presenza di un antibiotico addirittura sovra dosato.
La resistenza intrinseca è peculiare al batterio stesso, il quale non è mai stato sensibilizzato da nessun antibiotico. La resistenza acquisita avviene quando il batterio che in precedenza era sensibile nei confronti di un particolare antibiotico, in un secondo tempo sviluppa resistenza nei suoi confronti.
Quali le cause?
- Un uso esagerato di antibiotici a volte utilizzati erroneamente per curare patologie virali di scarsissima entità, molte volte imposto dalle madri che si spaventano per poche linee di febbre del figlio
- L‘uso smoderato oramai da anni di antibiotici nell’allevamento intensivo di ogni tipo di animale da macello che troviamo nei nostri supermercati e anche nelle uova non biologiche. Questo è un problema molto trascurato o addirittura persino ignorato
- L’antibiotico-resistenza non è un problema solamente italiano ed è in aumento in moltissimi Paesi, causando sempre più problemi. Poiché non esistono nuovi antibiotici in commercio oppure in fase di sperimentazione, ci troviamo di fronte a infezioni altrimenti incurabili; la situazione non è certamente in miglioramento e, anzi, è destinata a peggiorare a breve nei prossimi decenni
- Si è notato in numerosi studi che l’antibiotico- resistenza si sviluppa più facilmente quando si utilizzano antibiotici a largo spettro d’azione
- Quando si riduce l’efficacia di un trattamento, i pazienti perdurano per un numero maggiore di giorni come portatori di patologia, aumentando così la possibilità di infettare un maggior numero di persone generando focolai epidemici
- Una durata della patologia trattata molte volte in ambiente ospedaliero va ad incidere a livello sociale sui costi dell’assistenza sanitaria
- In ultimo, secondo alcuni studiosi si potrà arrivare all’utilizzo di prebiotici che andrebbero a sostituire gli antibiotici ma per questo bisognerà attendere ancora molto tempo.