Cibo alcalino: qual è? Gli indici e caratteristiche
I cibi alcalini sono spesso citati negli articoli sull’alimentazione poiché ad essi vengono attribuite importantissime proprietà benefiche per la nostra salute e il nostro organismo: lo scopo di questo articolo è quello di far luce per vedere se questi alimenti possono veramente essere considerati il rimedio principe di varie patologie.
Imparare ad alimentarsi in maniera corretta non è solamente una ricerca quasi ossessiva di cibi per rimettersi velocemente in salute oppure per dimagrire il più velocemente possibile in vista della prova costume; imparare ad alimentarsi significa acquisire consapevolezza in merito a ciò che si mangia e, come diceva la dottoressa Kousmine, adottare uno stile di vita dal punto di vista sia fisico che alimentare. Dunque, imparare una dieta corretta significa conoscere tutti i nutrienti e i micronutrienti che ci necessitano, senza eccedere e senza privarsi, ovvero la cosiddetta aurea mediocritas degli antichi latini.
Eppure la consapevolezza su questo argomento non è per nulla un fatto acclarato e la prova ne sia la progenie di varie diete su cui chi specula sulla salute altrui si butta per il tempo necessario ad arricchirsi. Una di queste è per l’appunto la dieta alcalinizzante, ovvero una dieta che si fonda sui cibi basici poiché a questi ultimi sono attribuiti elementi estremamente positivi per il nostro benessere. Cerchiamo di capire qual è la verità.
Alimenti alcalini: quali sono e che vantaggi offrono
L’acidità o la basicità di un cibo non dipende dal suo pH ma dal pH di quelli che sono gli scarti inorganici non metabolizzati dall’intestino dopo essere stati digeriti.
Una dieta basata sulla basicità alimentare pone le basi sul concetto che l’ingestione di questi cibi non riduce il Ph dell’organismo, pari a circa 7. Questa alimentazione priva di acidosi viene considerata una situazione potenzialmente dannosa per la nostra integrità, poiché espone il nostro organismo a fenomeni degenerativi di uno stato infiammatorio cronico. Secondo i fautori della dieta alcalina questi cibi avrebbero la capacità di mantenere totalmente inalterato l’equilibrio acido base del nostro organismo.
Il maggior potere alcalinizzante appartiene a quei cibi che abbondano in minerali come potassio, magnesio e calcio; quindi, per conseguenza, gli alimenti alcalini sono soprattutto di natura vegetale, per esempio ortaggi, verdure, frutta fresca e secca, e i legumi. I cibi acidi, invece, sono fondamentalmente di origine animale come tutti i vegani ben sanno ma anche gli zuccheri raffinati, cereali e alcolici appartengono a questa seconda categoria. Ecco perché la dottoressa Kousmine faceva consumare grandi quantità di verdura cruda prima dei cereali.
- Verdure poco alcaline
Asparagi, carciofi, carote, cavolfiore, funghi, peperoni, zucchine - Verdure a basicità media
Spinaci, lattuga, pomodoro, sedano, indivia, melanzane, zucca, scarola - Verdure molto basiche
Cavoli, cetrioli, prezzemolo - Frutta fresca poco alcalina
Arance, banane, ciliegie, fragole, pesche, lamponi, meloni, pompelmi - Frutta fresca a basicità media
Mele, pere, albicocche, kiwi, cachi, mandarini, frutti di bosco - Frutta fresca molto basica
Limoni, uva, angurie, manghi - Frutta secca e legumi poco alcalini
Piselli - Frutta secca e legumi a basicità media
Soia, lenticchie, fagioli freschi - Frutta secca e legumi a basicità elevata
Mandorle, noci, datteri
Dieta alcalina e salute: un connubio credibile?
A tutt’oggi, non esistono evidenze scientifiche comprovate da studi che hanno passato una determinata analisi in grado di mettere in correlazione, senza alcuna possibilità di dubbio, l’utilizzo di elementi basici o alcalini con una condizione di salute ottimale e il pieno benessere fisico.
La dieta alcalina spinta da Robert Young asserisce che circa il 75-80% di ciò che ingeriamo debba appartenere alla parte dei nutrienti basici mentre ciò che resta può essere di natura animale.
La considerazione che mi preme fare è come questa tipologia di dieta promuova un grande consumo di frutta fresca, ortaggi, frutta secca, legumi, riducendo il consumo di alimenti molto grassi raffinati delle carni, derivati dello zucchero e degli alcolici. Secondo i detrattori della dieta alcalina, i benefici non sono dovuti tanto al valore del pH e quindi basati su un discorso di equilibrio acido-base, quanto di più sul fatto che l’individuo immette nel proprio organismo un ottimo contenuto di micronutrienti e antiossidanti. A questo aggiungo che la variazione del Ph corporeo è regolata da meccanismi molto precisi e che poco c’entrano con gli alimenti ingeriti, per esempio l’attività respiratoria.
Dopo anni e anni di clinica, sono fermamente convinto che una dieta alcalina in sé e per sé sia già abbondantemente sufficiente per poter garantire un tenore di salute che è estremamente lontano da quello medio della società nella quale viviamo.