Proseguiamo la nostra trattazione della tecnica del digiuno, affrontando l’acidosi tissutale. Tema sicuramente ostico ma indispensabile alla comprensione.

pH acido significa che il corpo non è più in grado di attuare manovre di compenso atte ad evitare il conseguente accumulo di tossine acide intratissutali e/o perdita di sostanze basiche come sodio, calcio, magnesio.In prima istanza si può tamponare con la somministrazione di sostanze alcalinizzanti quali i carbonati, i bicarbonati, i citrati e i fosfati. Ma il fondamento resta l’alimentazione.

Il pH è il valore che esprime (in termini logaritmici ) il grado di acidità di una soluzione. Ci dà la concentrazione di ioni idrogeno nei liquidi corporei. Quando questo stato d’equilibrio acido-base si modifica, anche leggermente, si hanno alterazioni nelle normali reazioni biochimiche cellulari ed enzimatiche che stanno alla base della vita. Il nostro organismo cerca di mantenere questo equilibrio attraverso tre meccanismi:

Primo meccanismo:

Il sistema tampone ematico che viene fornito dal rapporto:

Acido carbonico/Bicarbonato

Acido fosforico/ fosfato

Secondo meccanismo:

Lo scambio alveolare d’anidride carbonica ed ossigeno: se aumenta la respirazione, diminuisce la concentrazione d’anidride carbonica e quindi di acido carbonico e di idrogenioni (ioni H+). Quando la respirazione diminuisce accade il contrario. Da ciò si evince che l’esercizio fisico, attuato in aerobiosi, vale a dire con apporto d’ossigeno, è un fondamento del nostro stile di vita. La dottoressa Kousmine prescriveva sempre 45 minuti quotidiani di attività fisica…

Terzo meccanismo:

La filtrazione renale è un sistema di regolazione più lento, ma anche più efficace di quello respiratorio: il tubulo renale aumenta o diminuisce la secrezione di H+ per mantenere il pH del sangue a valori costanti.

Il mesenchima, come una grande spugna, è in grado di intervenire, durante il giorno, sottraendo tossine acide ai tessuti, per poi rilasciarle durante la notte e permettere la loro escrezione attraverso i reni. Questo avviene in condizioni di benessere, mentre l’alterazione di questo stato è l’incipit della patologia.

Pertanto il mesenchima ( che rappresenta il 20% del peso corporeo ) attraversa due fasi di 12 ore ciascuna, dalle 3 alle 15 circa ci troviamo in fase SOL che corrisponde alla fase dell’attività, della stimolazione simpatica ( fenomeno dell’alba     increzione di ormoni controinsulari ), idrolisi proteica, degradazione e smaltimento.

La fase GEL inizia subito dopo ed è caratterizzata dalla fase di stasi, vagotonia e ricostruzione proteica.

Ecco perché la notte ed il giusto sonno ( che sono un periodo di digiuno fisiologico ) rappresentano il punto cruciale: durante il giorno assimiliamo e durante la notte eliminiamo le scorie esogene ed endogene ( ad esempio nella determinazione urinaria dei metalli pesanti si utilizza esclusivamente la prima urina del mattino ).

Nella cartella di ogni Medico Kousmine c’è la voce “ qualità del sonno “ che dà già un indice di stato di benessere o meno del paziente: svegliarsi con le borse sotto gli occhi o con la stessa stanchezza della sera indica che stiamo sottoponendo il nostro organismo ad uno stress che può anche sfociare in patologie incurabili. La determinazione del pH ci è pertanto di grandissimo aiuto nell’approcciarci al paziente ed alle sue problematiche.

In ultimo ricordiamo che lo stato di gel costante del mesenchima e pertanto di acidosi, procura un costante depauperamento di O del comparto extracellulare.

In queste condizioni il mitocondrio produce solo 2 molecole di ATP per ogni molecola di glucosio mentre con una matrice normossigenata si ha la produzione di 38 molecole di ATP per molecola di glucosio…

Nella prossima parte tratteremo il rischio chetogenetico, una delle problematiche del digiuno idrico.

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